L’attrezzatura utilizzata dalla ditta Geo Probing per l’esecuzione di indagini penetrometriche è uno strumento dinamico/statico auto-semovente ed auto-ancorante prodotto dalla Ditta Pagani e contraddistinto dalla sigla TG 63/200. L’impianto consente la realizzazione di prove statiche con una spinta massima di 200 KN (circa 20 tonnellate), la punta utilizzata è di tipo Begemann, meccanica. Questa, collegata ad una cella di carico, viene infissa nel terreno alla velocità costante di 2 centimetri al secondo. Ciò consente la misura della resistenza del terreno all’avanzamento della punta e del manicotto di frizione, per la valutazione dell’attrito laterale.

In pochi secondi la stessa strumentazione si può convertire in modo da effettuare prove dinamiche continue secondo lo standard ISSMFE, cioè con la seguente configurazione:

  • Massa del maglio (kg) 63,5
  • Altezza caduta (cm) 75,0
  • Lunghezza aste (m) 1,0
  • Massa aste (kg/m) 6,2
  • Diametro aste (mm) 32
  • Diametro base punta conica (mm) 51
  • Angolo apertura punta conica (°) 90
  • Penetrazione standard (cm) 20,0

Il penetrometro è implementato con una strumentazione che consente il prelievo di campioni indisturbati nei primi metri di terreno. Si tratta di un sistema che consente l’infissione ed il recupero di una fustella di tipo Shelby, con diametro da 88,9 millimetri, per l’invio ai laboratori geotecnici di campioni a basso grado di disturbo.

Le fustelle, una volta recuperate, vengono sigillate con paraffina e catalogate indicando numero del campione, data, località, intervallo di profondità al quale è stato effettuato il prelievo e quant’altro necessita al riconoscimento del materiale prelevato. Una volta terminata la fase di acquisizione dei dati, questi ultimi vengono elaborati e restituiti alla Committenza consegnando una Relazione tecnica sulla campagna d’indagini nella quale vengono descritti, oltre le caratteristiche strumentali, i dati misurati ben distinti da quelli interpretati.